mercoledì 16 febbraio 2011

Chi stiamo osservando

L'eidolon incorruttibile ha abbandonato il corpo in putrefazione, direbbe forse Pindaro di fronte ad uno zombi. Ma il solo abbandono del corpo, vinto dalla morte, da parte di una sorta di animo immortale riesce a descrivere sino in fondo l'immagine complessa dello zombi?

Cosa stiamo guardando quindi, in che direzione dobbiamo investigare per compilare una minima carta d'identità del nostro non morto? Lo zombi nasce nella cultura creola Haitiana, colora le tradizioni Voodoo (a dire il vero il Voodoo è una vera e propria religione, riconosciuta ufficialmente nell'aprile 2003 da un decreto del Presidente haitiano) e le storie di morte e non-morte, ma sostanzialmente non entra prepotentemente nell'immaginario occidentale fino agli anni '30. A parte qualche caso relativo a pellicole in cui uno o più personaggi tornavano in vita, "L'Isola degli zombies (White zombie)" del 1932, interpretato da Bela Dracula Lugosi (ricordate questo nome perché tornerà di nuovo), è il primo film a portare sul grande schermo la figura dello zombi e a mio avviso lo fa in modo immaginalmente molto potente.

Una forza rappresentativa cosi rilevante, prima ancora di trattare le immagini archetipiche evocate dalla figura del non morto zombi in quanto tale, va ricercata in alcune peculiarità della storia raccontata nel lungometraggio. La prima può trarre origine da a un paragone, forse un po' azzardato, con il dibattito che coinvolse i più illustri intellettuali di fine '700 a seguito del sisma che colpì Lisbona il 1 novembre 1755, l'onda emozionale che portò personaggi come Voltaire, Rousseau e Kant a riflettere su quell'evento deriva in particolare dalla mal celata certezza che l'europa e in particolare le città grandi e culturalmente avanzate, come Lisbona, fossero al sicuro da eventi causati dalla natura (sisma), una tale tipologia di situazioni era ritenuta di esclusiva pertinenza dei paesi dove non erano giunti i lumi della ragione e il progresso tecnico e culturale (per approfondimenti: "Sulla catastrofe. L'illuminismo e la filosofia del disastro", citato in bibliografia).
La fiducia e l'ottimismo illuministico vacillano di fronte all'evento sismico e se pur davanti ad un evento non paragonabile e soltanto cinematografico si può ipotizzare che le certezze dello spettatore del 1932 abbiano potuto anch'esse vacillare di fronte alla visione di una donna, per giunta bianca, trasformata in zombi. La ripugnanza della morte che cammina, cosi come la catastrofe naturale, non era più soltanto un fatto esclusivo di un popolo incivile e non bianco, ma qualcosa che toccava al cuore i simboli dell'occidente progredito.
L'altra particolarità della pellicola da non sottovalutare è rappresentata dalla possibilità, per il pubblico americano, di identificarsi nella massa di non morti sfruttati nella fabbrica dell'isola, siamo negli anni '30 e negli States serpeggia una profonda crisi economica che pone i lavoratori in una condizione di estrema debolezza, di sudditanza obbligata e quasi di perdita dei diritti fondamentali, cosi come del resto uno zombi, in quanto morto, ha perso i suoi diritti di uomo e di lavoratore. Queste analisi sono largamente e ottimamente argomentate nel testo citato in bibliografia, "Diversamente vivi".

Dopo aver visto l'ingresso dello zombi nel mondo occidentale, che per altro ha potuto sfruttare il favore offerto dai punti precedentemente accennati, dobbiamo tornare alle ipotetiche parole di Pindaro per ripartire nuovamente nell'analisi della componente immaginale e archetipica del non morto e dello zombi in particolare.
Nel prossimo intervento, "non morti a confronto", cominceremo con il paragonare ai nostri zombi gli altri non morti che già da tempi remoti erano presenti nella cultura occidentale.

domenica 13 febbraio 2011

Titolo

Cosa sono realmente gli zombi, dei non morti o dei lavoratori "atipici" nell'Isola degli Zombi o ancora delle creature che sono costrette a combattere per preservare il loro stato di morte?

Qualunque definizione dovessimo associare allo zombi resterebbe il fatto che come non morto si differenzia moltissimo da vampiri e fantasmi. In cosa consistono queste differenze, quale ruolo ha lo zombie nell'ecologia dei non morti, quale è la sua forza immaginale?

Questo blog è un tentativo di analisi di queste creature, del loro universo di significati e del ruolo che rivestono nella cultura occidentale.